L’USCIRF mette in guardia contro le false informazioni sulle minoranze religiose diffuse dai governi
Un ottimo rapporto incentrato sulla disinformazione prodotta da stati non democratici come la Russia (cita “bitterwinter.org”) e la Cina. Avrebbe potuto aggiungere che alcuni stati democratici fanno esattamente la stessa cosa.
di Massimo Introvigne
La diffusione di false informazioni sulle minoranze religiose da parte dei governi sta minacciando il diritto globale alla libertà di religione o di credo. L’ascesa dei social media e delle piattaforme Internet amplifica queste falsità, sia attraverso la disinformazione non intenzionale che attraverso la disinformazione intenzionale. Le campagne guidate dal governo sono spesso rivolte alle comunità religiose, a volte arrivando a negare politiche ufficiali contro di esse. Questa propagazione di menzogne non solo mette in pericolo la libertà di religione e di credo, ma aumenta anche il potenziale di violenza contro gruppi vulnerabili.
Queste sono le principali conclusioni di un rapporto pubblicato questo mese dall’USCIRF, la Commissione degli Stati Uniti sulla libertà religiosa internazionale. L’USCIRF è una commissione indipendente e bipartitica del governo federale degli Stati Uniti, creata dall’International Religious Freedom Act (IRFA) del 1998. I suoi commissari sono nominati dal presidente e dai leader del Congresso di entrambi i partiti politici.
Secondo il rapporto, quando i governi diffondono false informazioni sui gruppi religiosi, minano la libertà di religione e di credo in due modi principali. In primo luogo, le informazioni false possono portare a un aumento dell’intolleranza e a potenziali molestie nei confronti di questi gruppi da parte di persone che credono alle narrazioni false. In secondo luogo, suggeriscono a queste comunità religiose che il governo non proteggerà le loro libertà religiose e potrebbe persino violarle. Tale minaccia può indurre gli individui all’interno di queste comunità a nascondere le proprie convinzioni o evitare di praticare apertamente la propria religione a causa di preoccupazioni per la loro sicurezza.
Il rapporto offre quelli che ammette essere “esempi selezionati”, avvertendo che in tutto il mondo ci sono molti più casi di calunnie e false informazioni sistematicamente diffuse dai governi contro le minoranze religiose perseguitate. Oltre ad alcuni casi provenienti da Iran, India e Pakistan (dove la comunità Ahmadiyya è particolarmente presa di mira), l’USCIRF discute le false informazioni sugli uiguri in Cina e contro diverse religioni minoritarie, tra cui le chiese evangeliche, i Testimoni di Geova e la Chiesa di Scientology in Russia.
Il rapporto denuncia il “turismo del genocidio” nello Xinjiang organizzato dal regime di Pechino, dove i visitatori sono indotti a credere che nella regione tutto vada bene, mentre sono stati autorizzati a visitare soltanto luoghi accuratamente selezionati. Nel frattempo, in Occidente, “attori online, che lavorano per volere delle autorità cinesi, sovraccaricano i motori di ricerca e i feed dei social media per oscurare informazioni vitali e critiche alle politiche statali dello Xinjiang. Questi attori si impegnano in false campagne popolari per dare l’impressione di un ampio sostegno pubblico al presunto sviluppo economico della Cina nella regione. Hanno anche promosso storie positive di fantasia sulla vita nello Xinjiang, in cui gli uiguri negano le accuse di maltrattamenti da parte dello Stato. Gli account online filo-cinesi del Partito Comunista Cinese (PCC) hanno molestato le comunità della diaspora uigura per impedire ai membri di criticare il governo cinese e raccontare le loro esperienze personali di abusi da parte dello Stato. Inoltre, i funzionari cinesi hanno invitato selettivamente diplomatici, giornalisti, studiosi religiosi e altri simpatizzanti del PCC a visite sapientemente curate nello Xinjiang, durante cui gli uiguri promuovono punti di discussione statali sulla vita nella regione dopo essere stati costretti a negare le torture e i maltrattamenti che subiscono, a rischio di ulteriori maltrattamenti”.
Citando “inverno amaro, l’USCIRF riferisce anche che, dopo aver ridicolmente accusato i leader ucraini di essere nazisti e satanisti, la propaganda russa diffusa da anti-sette e funzionari statali afferma che le agenzie di intelligence ucraine e occidentali sono all’opera per diffondere “sette” e organizzazioni sataniche in Russia. L’USCIRF cita anche bizzarre false informazioni russe che accusano i pacifisti Testimoni di Geova di “accumulare munizioni e minacciare gli sforzi bellici russi nella Crimea occupata dai russi”.
Il rapporto afferma che la disinformazione promulgata dal governo e la disinformazione che prende di mira le persone per le loro convinzioni religiose sono sempre più allarmanti e hanno un impatto sulla libertà di religione e di credo in diversi paesi. Sempre più governi ricorrono a questi metodi per prevaricare, intimidire e prendere di mira individui e gruppi a causa della loro fede. L’USCIRF conclude che gli Stati Uniti dovrebbero continuare a lavorare con gli alleati per escogitare modi per contrastare tattiche governative che promuovono limitazioni alla libertà di religione e di credo.
Il rapporto fa luce su una strategia cruciale utilizzata dai nemici della libertà religiosa: mobilitare i governi per diffondere notizie false sulle minoranze religiose. Pur applaudendo il documento, “bitterwinter.org” osserva che queste strategie coinvolgono anche i governi di paesi democratici. Le menzogne diffuse contro la Chiesa dell’Unificazione e i Testimoni di Geova in Giappone sono state denunciate dalle stesse Nazioni Unite. L’Argentina sostiene teorie screditate di “lavaggio del cervello” per discriminare le minoranze religiose e accusarle di traffico di esseri umani. I tribunali di Francia e Belgio hanno giudicato le agenzie governative anti-sette colpevoli di diffondere false informazioni contro i Testimoni di Geova. Anche i rapporti governativi sugli abusi sessuali nei confronti di minorenni in diversi paesi, tra cui l’Australia e la Nuova Zelanda, hanno travisato la posizione dei Testimoni di Geova riguardo agli abusi. Cina e Russia non sono le sole a diffondere disinformazione contro le minoranze stigmatizzate.